27 novembre 2016

Mi ero detto che potevo superare tutte le prove che un uomo può superare (cit.)


Ciao ragazzi, benvenuti ad una nuova puntata della serie after the buzz!

Visto che sono passate esattamente quattro settimane dall'ultima volta che mi sono dedicato ai dispositivi sotto la mia lente di ingrandimento, la puntata di oggi sarà ricca di spunti di riflessione, notizie ed aggiornamenti.

Non perdiamo perciò altro tempo!

Prima di iniziare, comunque, voglio avvisarvi che in questo post non troverete news sul tablet di amazon, il fire (qui tutti i miei focus sul dispositivo), poiché su di lui nei giorni scorsi ho pubblicato un articolo approfondito ad un anno -o poco più- dalla sua commercializzazione e mia recensione.


Yi 4K



Si inizia con l'action cam di yi technology, la 4K action camera (qui tutti i miei focus sul dispositivo), sulla quale ho voluto approfondire la questione "aggiornamenti firmware".

Come vi avevo anticipato nella scorsa puntata, dalla mia recensione yi ha pubblicato alcuni update firmware che hanno portato qualche gradita novità. Inoltre, la casa cinese ha aggiornato più volte anche l'app companion che permette di controllare e gestire l'action cam da remoto tramite il nostro smart-phone.

Partendo proprio da quest'ultima, l'ultima versione dell'app companion ha portato una nuova veste grafica per alcune aree (come la selezione del dispositivo a cui connettersi), nonché l'introduzione della sezione Club. Qui è possibile trovare canali a cui iscriversi per raccogliere foto e video accomunati da tematiche simili.
L'app era già stata "stravolta" nascondendo la fastidiosa schermata di richiesta di connessione del proprio account social a quello yi, ma adesso ne è stata rivisitata completamente la struttura. In alto troviamo i collegamenti rapidi alle 3 funzionalità che il brand cinese sta cercando di spingere, cioè la scoperta (Discover) di account e contenuti che potrebbero interessarci, la su-descritta nuova sezione Club e la modalità Live.



Che cos'è la modalità Live?
Fondamentalmente va di pari passo con l'ultimo update firmware, l'1.3.3, e permette di accedere a trasmissioni in live-streaming di altri utenti nonché condividere le proprie (che possono anche essere mandate in onda su YouTube o Facebook). Qualcuno la potrà trovare molto utile e, sicuramente, è una funzionalità che va oltre le caratteristiche base del prodotto.

Come dicevo, yi ha pubblicato diversi firmware per la 4K action camera, ed io sono riuscito finalmente a trovare il tempo per aggiornare la mia cam alla versione 1.3.3 e a portarla con me "in giro" per capire quali fossero le novità introdotte.

I changelog li trovate nella precedente puntata after the buzz, ma -fondamentalmente- rispetto a quando l'ho recensita, ora:
  • la camera ha nuovi controlli manuali per i video timelapse
  • la camera è più comoda da utilizzare quando inserita dentro un case subacqueo
  • sono state cambiate alcune risoluzioni di registrazione video (ad esempio si è passati dai video 2.5K a quelli 2.7K) ed i fps nelle registrazioni Ultra
  • la camera ha la nuova modalità live (descritta sopra)
  • è stata aggiunta un'icona che ci avvisa se il microfono è disattivato o meno
  • si può attivare la modalità auto low light anche per i video 1080p @ 90fps
  • ma soprattutto sono stati abilitati i 60fps anche in registrazione 2.7K con tanto di stabilizzazione digitale!

E proprio l'ultimo punto mi ha davvero sorpreso: probabilmente yi technology è stata in grado di spremere l'hardware a tal punto da riuscire ad aumentare sia la risoluzione che abilitare l'EIS.

Sì, ok... Ma i video come vengono?
A parte i fantastici demo (ad esempio vedi qui e qua) che si possono trovare in rete -ovviamente girati da registi, fotografi, o comunque gente del settore-, vi posso garantire che la qualità è sempre molto alta. Inoltre, girare video a 1080p @ 60fps con l'EIS attivato dà risultati -secondo me- migliori rispetto che al 2.7K @ 60fps con l'EIS attivato oppure al 4K @ 30fps (con il quale purtroppo non è possibile attivare l'EIS).

Ma vi lascio al video che ho pubblicato sul mio canale YouTube in cui potete trovare qualche nuovo demo, nonché tutte le novità introdotte spiegate in dettaglio:




Google VR, Cardboard & Daydream



Anche google ultimamente si è data da fare lato branding dei propri prodotti (e ne riparleremo anche in seguito). Le tre divisioni interne che si occupano di realtà virtuale (Cardboard e Daydream), aumentata e "mixed" (Tango) sono state unificate in un unico gruppo di lavoro, Google VR.

Ci si aspetta, quindi, che nei prossimi mesi l'esperienza dei tre prodotti venga in qualche modo mossa su binari comuni, con la speranza che ne venga fuori qualcosa di ancora più interessante. Intanto è stato già creato un layer comune, VR Services, che alla stregua dei Play Services andrà a contenere le API dedicate alla realtà virtuale & co.

Parlando di API e strumenti per gli sviluppatori, unity ha lanciato la sua engine con tanti di servizi annessi per giochi VR compatibili con la piattaforma Daydream. E google (al pari di mozilla) ha anche annunciato che WebVR arriverà in Chrome per Android ad inizio 2017.

Parlando di Daydream, in USA è stato lanciato il primo visore di BigG compatibile con la nuova piattaforma VR, il Daydream View (qui un articolo per sapere come è fatto e qua il modo per provare la tecnologia senza avere né un pixel né il visore view). Con esso è stata lanciata chiaramente anche la corrispettiva app per l'accesso ai contenuti VR dedicati ed ovviamente a Mountain View non hanno esitato a rilasciare contemporaneamente ad essa anche le applicazioni rinnovate e compatibili con Daydream dei loro principali servizi: YouTube VR, Street View VR, Arts & Culture VR, Photos VR, etc.

Ma la cosa interessante è che diversi player hanno già aggiunto il loro supporto, come Hulu, e molti altri hanno già stretto accordi con google per portare al più presto i propri contenuti su Daydream. In questo articolo, poi, potete trovare una lista di tutte le app attualmente compatibili con la piattaforma.


Ma in tutto questo parlare di Daydream e unificazione delle division (Tango, Daydream e Cardboard), che fine farà l'altra piattaforma per la realtà virtuale che attualmente è la più diffusa sul mercato (Cardboard)?

Tanto per cominciare i visori cardboard, come quello di i am cardboard (qui tutti i miei focus sul dispositivo), non andranno da nessuna parte (anzi ne arriveranno sempre di più a tema, come questo a tema Star Wars). In futuro i visori compatibili con la piattaforma Daydream saranno compatibili anche con quella Cardboard, quindi di applicazioni compatibili ce ne saranno ancora tante (ed anche perché -al momento- Cardboard è l'unica tra le tre piattaforme VR di google ad essere utilizzabile anche su iOS e sul web).
E poi google sta perfino lavorando ad un aggiornamento di Play Movies che dovrebbe introdurre proprio il supporto proprio ai visori cardboard, oltre che tentando di portare nelle scuole inglesi la VR (cosa che può fare a basso costo solo tramite la piattaforma Cardboard).

Parlando di applicazioni/esperienze VR, eccone alcune da provare: i video del New York Times e qui un articolo con le migliori app per Android.


Piccola nota a margine: ve lo ricordate il progetto Jump!, quello che tramite un ring di action cam e tanta potenza computazionale permette di creare esperienze VR a costi accessibili? Beh sembra che per abbassare ancor di più i costi, google abbia stretto una partnership proprio con yi technology al fine di rimpiazzare le gopro hero con le yi 4K action camera!



Philips 50put6400/12, Google Cast & Androidtv



Ma, come anticipato, google non si è data alla "pazza gioia" facendo solo il rebrand della sua divisione VR. Anche in quella dedicata all'intrattenimento domestico c'è stato un nuovo cambiamento.

Dapprima fu Chromecast, poi divenne Cast ed ora è Chromecast built-in!

Ebbene sì, dopo aver trasformato l'app Cast in "aggregatore" di tutti i dispositivi dedicati alla smart-home (avevamo visto l'arrivo di Home nella precedente puntata after the buzz), BigG ha pensato bene di fare miglior chiarezza sulla sua offerta corrente.
Google Cast è la tecnologia che c'è alla base, il protocollo con il quale vengono scambiati i dati tra le app ed i dispositivi compatibili; Chomecast built-in è il marchio che i produttori potranno imprimere sui loro prodotti per far capire agli acquirenti che quello specifico dispositivo ha al suo interno la stessa tecnologia che c'è alla base del ben-noto-chromecast; e Google Home è l'app che permette di controllare il tutto.

Ad accompagnare la nuova denominazione, ed affiancare il lancio della nuova chromecast 4K, sono state aggiornate le Cast API per supportare proprio il 4K ed è stato rilasciato un nuovo firmware in preview per tutti i dispositivi chromecast & audio.
In più, i nuovi Play Service v10 hanno aggiunto/aggiungeranno una notifica sul nostro smart-phone Android per indicare se c'è un casting in corso ogni qualvolta che esso sia in esecuzione sulla nostra rete.


Le Cast API sono ovviamente integrate in Androidtv, il che la rende la piattaforma più completa tra le due di BigG, ma ovviamente anche la più costosa da impiegare per i produttori (e google dovrebbe fare forse qualcosa di più in merito). Alla stregua dell'accoppiata Cardboard e Daydream, così Androidtv e Chromecast built-in sono pensate per due differenti tipologie di prodotti, rendendo di fatto la loro coesistenza molto più sensata.

In questi giorni, google ha rilasciato diversi aggiornamenti per le sue app dedicate ad Androidtv (come da immagine in apertura), tra cui anche YouTube che ora supporta i video in HDR. Anche twitter è sbarcata sull'incarnazione per l'intrattenimento domestico del robottino verde, e nest ha lanciato l'app companion per i suoi prodotti da lanciare sul grande schermo.
Infine, su Play Movies (purtroppo non in Italia) hanno fatto la loro comparsa i primi film in 4K, che io non vedo l'ora di provare (prezzi permettendo...) sul mio TV!

E parlando proprio del philips 50put6400/12 (qui tutti i miei focus sul dispositivo), l'azienda olandese ha finalmente deciso di rilasciare un nuovo update firmware (dopo ben 3 mesi di silenzio). Peccato che non si tratti neanche questa volta di un upgrade di Android (almeno Marshmallow...)! =(

Il piccolo update (qui il changelog), QM152E_000.005.255.090, contiene fondamentalmente alcuni miglioramenti e qualche bug fix:
  • lost of picture setting after stand-by
  • support Digiturk STB (Country Turkey)
  • improvement in Wi-Fi performance
  • improvement channel loss (DVB-C)
  • improvement smooth streaming issue (Chili TV app)
  • update channel logo channel "Q2 HD"

Davvero niente di che...
Ricomincia l'attesa per qualcosa di più sostanzioso!



Raspberry Pi 3



Chi invece non delude mai è sicuramente il piccolo raspberry pi 3 (qui tutti i miei focus sul dispositivo).

Mentre la fondazione festeggia la fantastica meta raggiunta di 11 milioni di dispositivi venduti, sono stati rilasciati tutti gli schematics per gli SBC finora prodotti.

Intanto io mi sono divertito a mettere a confronto il fantastico ed introvabile NES classic mini di nintendo con il mio pi 3 configurato con retropie 4.1. Questo il video che ho pubblicato sul mio canale YouTube:


La replica della console di nintendo è davvero graziosa e sicuramente da collezione, ma avendo a disposizione già il mitico pi 3 non la ritengo indispensabile da avere. Certo è che in una vetrinetta e/o angolo nerd casalingo fa decisamente la sua porca figura. Tra l'altro, se voleste, potreste camuffare il piccoletto anche in un mini sega genesis!

Prima di riportarvi nuovi tutorial ed idee DIY da provare (come ormai tradizione ogni volta che si parla di raspberry pi), volevo segnalare che 3 dei nomi più grandi nel mondo Linux hanno rilasciato la loro famosa distro per il piccolo micro-computer: sono arrivate, infatti, suse enterprise linux 12 (SEL12), fedora 25 ed ubuntu core 16.

Ed io le ho già scaricate per iniziare a giocarci!


Ora vi auguro buona lettura e buon smanettamento con:

...e vi ricordo di dare un'occhiata alla rivista MagPi (gratuita ed ora anche tradotta): trovate qui il numero 51 e lo speciale per Natale è qua (numero 52).



Ubuntu Phone & Sailfish OS



Poche news dal fronte open-source alternativo al monopolio Android-iOS: se da un lato jolla ha rilasciato (al momento per gli early adopters) la versione 2.0.5.6 di Sailfish OS (qui il changelog), canonical dall'altro ha invece rimandato di qualche settimana il rilascio dell'OTA-14 per Ubuntu Phone.

Previsto ora per l'inizio della seconda settimana di dicembre, tra le novità attese del prossimo aggiornamento abbiamo un nuovo gestore del multitasking (con la possibilità di visualizzare uno sfondo e, sotto le finestre delle app attive, le relative icone) ed una nuova veste grafica per lo scope delle app installate sul telefono. Qui trovate un breve tour.

Nel frattempo una brutta notizia ha cominciato a circolare: sembrerebbe che l'aquaris e4.5 di bq (qui tutti i miei focus sul dispositivo) non riceverà l'aggiornamento ad Ubuntu 16.04 che dovrebbe arrivare con le prossime OTA. Se la notizia dovesse essere confermata sarebbe uno smacco incredibile: uno dei vanti di Ubuntu Touch rispetto ad Android ad esempio era proprio il grande supporto per tutti i device compatibili. Capisco che un dispositivo non può essere aggiornato in eterno, ma qui stiamo parlando di un telefono uscito molto meno di due anni fa... Mah!


Intanto sia Sailfish OS che Ubuntu Phone continuano ad essere portati su smart-phone nati con OS differenti, come il fairphone 2 e, per quanto riguarda il sistema operativo finlandese, anche il nexus 5X che è anche il primo device 64-bit su cui viene fatto girare l'OS!


Nessuna news invece sul versante Firefox OS (e quindi di rimando per il flame, qui trovate tutti i miei focus sul dispositivo): dopo l'abbandono di mozilla, la community non è ancora riuscita a capire come incastrare le cose.



BlackBerry DTEK50



Anche blackberry non è stata da meno questo mese per quel che riguarda i ritardi negli aggiornamenti: dapprima annunciato con gran fanfara, l'SMR di novembre non è mai giunto sul dtek50 (qui tutti i miei focus sul dispositivo), così come nessun aggiornamento relativo alla suite di apps e servizi (sebbene ci sia qualche novità per chi è iscritto al canale beta).

Vabbè immagino che, come accaduto qualche mese fa, l'update verrà ormai accorpato con le patch di sicurezza di dicembre. Però non lo ritengo un comportamento serio al 100%: tanto valeva non annunciare nulla...

Forse l'azienda è stata troppo "impegnata" con il lancio su scala globale del dtek60 che, assieme al fratellino dtek50, è sbarcato anche in India. L'azienda della mora ha stretto un accordo con un grande distributore locale, ed effettivamente -come abbiamo visto più volte qui sul blog- il mercato indiano è sicuramente quello attualmente più importante.

Parlando di partnership, blackberry ha stretto accordi anche con folia e ford: la prima per offrire nuovi servizi enterprise e la seconda per spingere ancor di più la propria presenza (con QNX) nel mercato dell'automotive.


E mentre trapelano indiscrezioni sul terzo prodotto che nascerà dalla associazione con tcl, il dtek70 che sembra rispolvererà la famosa tastiera fisica blackberry, io ho deciso di fare un piccolo esperimento.

Nei giorni scorsi ho deciso di ritirare fuori dal cassetto un vecchio smart-phone, il sony xperia u di ben 4 anni fa, per cercare di capire se oggi è ancora possibile utilizzarlo. E, chiaramente, visto che il device che attualmente utilizzo come principale è il dtek50, ne ho approfittato per metterli in qualche modo a confronto.
Non vi anticipo nulla poiché trovate tutto nel video che ho pubblicato sul mio canale YouTube e che riporto qui di seguito:



Bene, e questa era davvero l'ultima notizia per oggi!

Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima puntata.
A presto!