7 luglio 2015

google "cardboard 2" recensione - virtual reality for the masses!


Bene, dopo averci giocato per qualche giorno sono pronto a darvi le mie considerazioni finali sul google cardboard (v2), nell'incarnazione del produttore i am cardboard.

Prima di continuare, voglio sottolineare un aspetto che nella prima puntata di questa "mini recensione" avevo dato per scontato, e che invece non è scontato per nulla... mea culpa!

Il visore di google, essendo appunto solamente un visore, necessita di un dispositivo che riproduca il contenuto: il nostro smart-phone, il nostro phablet, oppure un qualsiasi altro device adibito allo scopo.

Questo dispositivo -che dovrà essere già in nostro possesso per poter essere abbinato al visore (o meglio, al quale andremo ad abbinare il visore)- dovrà disporre di un giroscopio.
Sì, avevo trascurato questa cosa... In realtà, è importante ricordare che se il vostro device non ha tale sensore allora non potrete usufruire di alcun contenuto pensato per la realtà virtuale.

Quindi occhio alle specifiche prima di eventualmente considerare l'acquisto del cardboard, oppure del prossimo cellulare se pensate di poter essere attratti in futuro dalla realtà virtuale.



Come vi avevo già anticipato, google ha creato un programma works with cardboard che permette di certificare dispositivi realizzati da produttori di terze parti e ne garantisce il funzionamento secondo quando progettato a Mountain View.

In realtà qualsiasi applicazione pensata per la realtà virtuale e l'uso tramite visore funziona perfettamente con il cardboard, per lo meno la maggior parte di quelle che si trovano sugli store di google ed apple per Android ed iOS.

Di visori ce ne sono tantissimi, alcuni distributori li offrono li offrivano anche gratuitamente, perché la loro costruzione richiede materiali economici. E soprattutto è anche possibile costruirseli da soli in casa, anzi tale approccio è fortemente sostenuto da google stessa sul sito ufficiale del progetto cardboard.



Io ho scelto un visore già pronto, costruito e spedito dal produttore i am cardboard in colorazione rossa.
Fondamentalmente ho scelto proprio questo produttore perché spedisce anche in Italia, perché mi piacciono le colorazioni disponibili e perché è stato tra i primi a implementare le specifiche per la versione 2.

La versione 2 del cardboard (anche di questo avevamo già discusso) cambia dal modello precedente per 3 punti principali:
  1. occorrono meno passi per il montaggio
  2. vi è un tastino che permette di dare input sul device in esso inserito
  3. supporta dispositivi fino a 6"

Vi ricordo questi aspetti per sottolineare il fatto che, tralasciando il primo punto, se non foste interessati al supporto ai 6" e al tastino di input (che effettivamente non è che abbia tutta questa grande utilità), potreste tranquillamente puntare al vecchio modello oppure se ne aveste già uno non effettuare l'upgrade al nuovo.


Detto ciò passiamo alle mie impressioni dopo un uso più approfondito.

Il cardboard è sicuramente un esperimento interessante: permette con pochi € di accedere ad un modo nuovo di consumo dei contenuti.
Esso fa parte di un mondo che sta esplodendo e che nei prossimi anni diverrà sicuramente sempre più main-stream.

Demandando tutto il lavoro sporco al dispositivo che verrà inserito in esso, il visore di google non gode di alcuna funzione peculiare che migliori l'esperienza visiva.

Mi spiego meglio: non so se abbiate mai usato gli oculus rift (io li ho provati brevemente un anno fa) o altri visori di quel tipo, ma l'esperienza non è completamente paragonabile.
Tralasciando i contenuti stessi a cui è possibile accedere (potenza di calcolo del cellulare vs potenza di calcolo di un PC), la piattaforma di oculus e le altre hanno tutta una serie di algoritmi pensati per migliorare l'esperienza d'uso, ad esempio abbattendo -o quasi- l'effetto nausea.
Con il cardboard tutto ciò non c'è.

In più un fattore importante da tenere in considerazione è anche la qualità delle lenti in esso inserite: dubito che nei prodotti più economici esse siano così eccezionali. E lenti di cattiva qualità peggiorano infinitamente l'esperienza.
L'ho testato personalmente poiché, avendo due visori, ho riscontrato risultati sensibilmente differenti con uno rispetto che con l'altro: mal di testa con il primo, nulla con quello di i am cardboard.

Occhio perciò a cosa sceglierete di acquistare: spendere qualche € in più potrà migliorare di molto la fruizione!



Anche di questo ne avevamo già parlato, ma ve lo riaccenno: come si utilizza il visore e come funziona?

Una volta avviata una applicazione pensata per l'utilizzo con il visore, ed inserito il nostro device all'interno del cardboard, potremo sfruttare le lenti posizionate davanti ai nostri occhi per immergerci nel mondo virtuale elaborato dal dispositivo per noi.

Lo schermo viene diviso in due ed ogni immagine riprodotta viene duplicata nelle due metà. Ciò permetterà l'illusione di trovarci all'interno della scena con un minimo di senso di profondità.

Tutte le applicazioni, sfruttando il giroscopio, permetteranno poi di muoverci a 360° completando la sensazioni di essere in un mondo virtuale creato attorno a noi.



Di applicazioni ce ne sono diverse, ma fondamentalmente i contenuti disponibili possono essere categorizzati in:
  1. video-giochi
  2. foto panoramiche o ambientazioni 3D da esplorare
  3. video/filmati a 360°

Della terza categoria, i video a 360°, vi avevo già parlato. Secondo me, ad oggi, essi sono i contenuti più riusciti: si può utilizzare YouTube per cercare -tramite l'hashtag #360video- tantissimi filmati, e ce ne sono per tutti i gusti.

Rientrano nella seconda categoria, invece, gran parte di tutte le altre apps esistenti: la stragrande maggioranza di esse, infatti, non fa altro che mostrare foto o ambienti 3D in cui "muoversi". Per quanto riguarda il movimento, già che ho toccato l'argomento, possiamo ovviamente guardarci attorno a 360°, ma non possiamo spostarci dal punto in cui ci troviamo.
Questo dipende ovviamente dal fatto che occorrerebbe un controller od un qualche altro metodo di input per informare il dispositivo del fatto che vorremmo andare avanti/indietro, a destra/sinistra o saltare/abbassarci.
Ciò sarà, invece, punto cardine di oculus e delle altre piattaforme per la realtà virtuale che arriveranno sul mercato nel 2016.

Finora non ho provato/trovato applicazioni che, magari tramite joypad collegato via BT al telefono, permettano di muoversi in un ambiente 3D, ma ritengo che:
  • sia ancora presto, e che
  • il cardboard non sia studiato per questo scopo


Per chiudere il cerchio, nella prima categoria quella dei video-giochi dovrebbero rientrare tutte apps che fanno del movimento in uno spazio tridimensionale il loro aspetto principale. I giochini che sono riuscito a provare, invece, offrono due possibilità:
  1. il movimento è continuo e solo in avanti: saremo noi a virare in una direzione piuttosto che un'altra semplicemente spostando lo sguardo. Al massimo ci sarà consentito di fermarci guardando in basso per qualche secondo su un apposito pulsante virtuale di stop/avvio (escludendo il folle cardboard flappy);
  2. il movimento è legato ad azioni di interazione con la scena: la maggior parte del tempo rimaniamo fermi e possiamo esplorare attorno a noi a 360°; ma attivando con il nostro sguardo interruttori o leve la scena viene guidata fino alla prossima fermata.

Niente di eccessivamente coinvolgente, quindi, ma ripeto è troppo presto per giudicare: ci sarà tutto il tempo affinché nuove applicazioni, sicuramente più complesse, spuntino fuori. Soprattutto all'aumentare della domanda e dell'interesse da parte delle masse.

Alcune applicazioni interessanti da provare sono segnalate qui, qui ed anche qua.



Il cardboard non nasce come strumento per giocare o per muoversi in ambienti 3D: la stessa google si sta operando per creare principalmente contenuti da esplorare a 360°. Ed è a questo che, almeno per ora, ci si sta indirizzando.

Il progetto Jump in collaborazione con gopro mira proprio alla creazione di contenuti a 360° da esplorare e vivere tramite il cardboard: contenuti che saranno erogati sulle piattaforme YouTube e Maps.

Di Jump e dei progetti futuri di google (come le Expeditions) ve ne avevo già parlato nel mio secondo articolo sul Google I/O 2015. E chiaramente un'idea nata in google deve essere rivolta per prima cosa agli esperimenti che l'azienda stessa fa; sta poi ad eventuali sviluppatori di terze parti estenderne le funzionalità.

Del resto BigG ha altri progetti che mirano ai video-giochi e all'esplorazione ed interazione con un mondo 3D virtuale creato intorno a noi (e magari miscelato con quello che realmente ci circonda):


Magic Leap, progetto segretissimo di cui ancora non si conosce molto, sta pian pianino aprendo agli sviluppatori e al mondo intero. E promette di portare sul campo un'esperienza a dir poco surreale.

Non mancano ovviamente concorrenti per quello che nei prossimi mesi/anni sarà un campo molto interessante da esplorare (nel vero senso della parola).



Tornando al cardboard, esso è un piccolo passo in quella direzione ed uno strumento pensato per avvicinare le masse di utenti ad un sottoinsieme di funzioni a cui è possibile accedere con la realtà virtuale: l'esplorazione a 360° di mondi immaginari o ricostruzioni di quello reale, con la possibilità di immergerci e distaccarci completamente dal mondo che ci circonda.

O forse è troppo?

Se dovessi dare una valutazione numerica al prodotto punterei ad un bel 9, per vari motivi: non è uno strumento che fa tante cose, ma di quelle che copre è possibile goderne appieno. Ma soprattutto è un prodotto talmente economico (e ne esistono varianti anche più economiche) che vale la pena acquistare, o farselo in casa, se si è un minimo stuzzicati dalla realtà virtuale e dalla possibilità di esplorare contenuti a 360°.

Qui la mia video recensione finale:



Bene prima di lasciarvi, come mio solito, vi riporto qualche link su quello che pensano nel mondo ed in Italia sul progetto cardboard di google:

...ed il link al sito ufficiale.


Vi saluto: alla prossima avventura!
A presto.