16 marzo 2015

Quando ho detto che ti ammiro dicevo sul serio (cit.)


Ebbene sì! Ci siamo!

Anche il motorola moto g ha finalmente ottenuto l'agognato aggiornamento ufficiale ad Android 5.0.2 Lollipop.

In questo articolo, quindi, non voglio solo mostrarvi tutte le novità lato software che l'aggiornamento ha portato, ma ripercorrere con voi anche tutte quelle che sono state le tappe fondamentali dell'ultimo anno passato insieme al gioiellino della casa dalla m alata.

Si parte!

Erano le vacanze di Natale di un anno fa e, annoiato dal piattume generale del mondo dell'informazione che ruota attorno al panorama tecnologico, decisi di intraprendere questo viaggio: il mio blog, le mie regole.

Il dispositivo che all'epoca stava stuzzicando la mia attenzione era quel "piccoletto", sfornato dall'allora ancora statunitense motorola (facente parte della grande famiglia di google): il moto g.

L'interesse era talmente alto che, senza esitazioni, scelsi proprio lui come cavia del mio esperimento.
La prima cosa da fare fu decidere un percorso che avrei poi potuto seguire anche per tutti gli altri dispositivi che man mano sarebbero finiti sotto la mia lente di ingrandimento.

Visto che ho sempre criticato la faciloneria di molti sedicenti esperti reviewers, scelsi di suddividere le mie prove e considerazioni in più puntante, in modo da condividere con la rete -con voi- passo passo tutte le mie scoperte.

I punti che considerai fondamentali sono descritti nell'apposita pagina del blog, e con il moto g ritengo di essere riuscito a rispettare appieno la scaletta.

30 gennaio 2014: unboxing e caratteristiche


Il primo articolo della serie doveva contenere tutte le caratteristiche fisiche del dispositivo, quelle per così dire immutabili nel corso del tempo, nonché un'analisi della confezione di vendita e della fascia di mercato in cui il device poteva essere collocato.

Il moto g è uno di quei dispositivi che incuriosivano molto (non solo me) proprio perché ad un prezzo contenuto (all'epoca sul web la versione da 8 GB di memoria interna aveva un prezzo di circa 180€) il device offriva prestazioni (e le offre tuttora) da prodotto di fascia più alta.

Sicuramente alcune scelte fatte da motorola, come la fotocamera un po' sottotono, la memoria non espandibile e non particolarmente ampia (alla prima accensione i GB disponibili per l'utente sono poco più di 5) e l'assenza di LTE ed NFC spingevano verso la fascia bassa. Ma l'ottimizzazione software e la pulizia del sistema con una personalizzazione del produttore praticamente assente (ma con poche e geniali chicche software) bilanciavano il tutto.

Il moto g sembrava davvero un prodotto completo.

04 febbraio 2014: primo avvio e configurazioni


Il passo successivo non poteva che essere il primo avvio del dispositivo con le configurazioni iniziali e, chiaramente, una panoramica completa delle applicazioni che motorola preinstallava.

Avvio rapido, launcher stock, Android già in versione 4.4 KitKat facevano capire la politica intrapresa: poca personalizzazione per garantire aggiornamenti il più rapidi possibile, e qualche utile app a contorno, esterna al firmware in modo che potesse essere aggiornata dal Play Store di google senza dover necessariamente toccare tutto il firmware. Politica che oggi si sta diffondendo a macchia d'olio anche tra gli altri attori del mondo del robottino verde.

Scelte azzeccate e convincenti quindi: il moto g è stato premiato dagli utenti di tutto il mondo (soprattutto sudamerica, Asia e nord Europa), facendo risorgere motorola da un declino durato tanti, troppi anni.

19 febbraio 2014: prestazioni e sensazioni d'uso


Passato qualche tempo, dopo aver avuto modo di mettere sotto torchio il piccoletto, arrivò il momento di mostrarvi con numeri e sensazioni d'uso di cosa stessimo parlando.

Il moto g è un dispositivo scattante: la RAM non è infinita, ma quel singolo GB ci permette di tenere più app aperte in multi-tasking. E l'ottimo Snapdragon 400 Quad-core di Qualcomm non perde colpi, regalando rapidità nelle azioni quotidiane e muscoli discreti per quelle più complesse, come nel gaming.

Tutte rose e fiori? Ovviamente no. C'è un motivo se lo smart-phone è piazzato nella fascia medio-bassa del mercato: la navigazione web è buona, ma non paragonabile a dispositivi di fascia più alta. E quel sopracitato GB di RAM a volte non basta a tenere aperti tanti tab sul browser. Inoltre gli 8 GB di memoria interna (esiste anche una variante a 16 GB) possono essere stretti per qualcuno.

Niente di preoccupante comunque: il moto g se la cavava egregiamente a 360°.

02 marzo 2014: multimedialità e peculiarità


A questo punto occorreva indagare approfonditamente sulle doti multimediali del dispositivo: oggigiorno gli smart-phone hanno sostituito qualsiasi altro strumento digitale, dalle fotocamera al lettore mp3.

Il device della casa dalla m alata mostrava le sue doti grazie alle poche ma ottime app preinstallate, a partire dalla semplice ma funzionale Radio FM, o dal tool per migrare i dati da un nostro vecchio telefonino.

Ma erano Assist e Trusted Devices le vere chicche che differenziavano il moto g dalla massa di ciarpame che i produttori sono soliti rifilare in quella fascia di prezzo (fortunatamente dall'arrivo del moto g, qualcosa è cambiato e ad un anno e più dalla sua presentazione la fascia di mercato tra i 150€ ed i 250€ è diventata molto competitiva).

Il primo dei due tool è un assistente digitale che ci semplifica la vita: imposta per noi il silenzioso quando dormiamo o quando siamo in riunione; attiva l'altoparlante quando guidiamo e ci legge messaggi e chiamate in arrivo; ci avverte chi ci sta chiamando quando siamo in casa, senza costringerci a scapicollarci per vedere chi è, magari mentre abbiamo le mani occupate in cucina.

Il secondo, invece, è una di quelle genialate che non potevano passare inosservate, tanto che google lo ha inserito in Android stock con Lollipop: quando si abbina il telefono ad un dispositivo bluetooth, che sia uno speaker, uno smart-watch, un fitness tracker, piuttosto che un auricolare, è possibile far disattivare temporaneamente la protezione della lock-screen fintanto che moto g e dispositivo esterno rimangano connessi tra loro. Una sola parola: comodità!

Il device presentava inoltre altre chicche, come l'equalizzatore audio (ottimamente studiato per gestire il potente speaker), o l'utility che disattiva automaticamente i dati quando siamo sotto al 15% di carica (altra funzione presa in prestito e potenziata da BigG in Android 5.0).

Nota dolente, come già detto, rimaneva la fotocamera che non era (e non lo è tuttora) niente di che, ma che comunque aveva sia un software molto semplice ed intuitivo (che con il tempo è migliorato), sia una galleria ben fatta e gestita completamente da motorola, sia una qualità degli scatti generale che comunque può essere sufficiente per chi si accontenta di foto per i social network.

10 marzo 2014: la recensione


A questo punto, non restava che dire la mia sul dispositivo. Dopo tante prove che potremmo definire oggettive, poiché basate su dati empirici, era il turno delle mie considerazioni finali.

Prima di sbilanciarmi con un giudizio definitivo, mi rimanevano solo due test: quello del reparto telefonico (alla fine sempre di un telefono stiamo parlando!) e quello della durata della carica.

Erano passati quasi due mesi da quando stavo giochicchiando con lo smart-phone, e che stavo usando come telefono principale. Di prove ne ero riuscito a fare veramente molte e in tante condizioni differenti.

La durata della batteria mi aveva sorpreso positivamente: l'hardware poco energivoro e le ottimizzazioni motorola permettevano di coprire due giornate complete (e più) con il mio uso, e sicuramente una giornata intera con un uso molto intenso.

La qualità telefonica, infine, era e rimane la cosa migliore del moto g: audio perfetto, potente e squillante in chiamata, ricezione sopra la media e viva-voce potente.

Il mio giudizio fu:
Il moto g è un ottimo terminale: veloce in tutte le sue funzioni, personalizzabile dentro (lato SW) e fuori (lato scocche). I suoi limiti sono gli stessi che lo categorizzano tra i device di fascia media (assenza di LTE o HSPA a 42 Mbps e niente NFC, memoria non espandibile, un solitario GB di RAM e fotocamera discreta solo per foto da social). Ma allo stesso tempo supera di gran lunga tutta la concorrenza, grazie all'usabilità sia del software (le personalizzazioni motorola sono intelligenti ed utili), sia lato hardware (è comodo da usare, forse non particolarmente ricercato nel design, ma si impugna che è una meraviglia ed è bilanciato in mano), quasi da farlo passare per uno smartphone di fascia più alta.
Con voto finale: 9-.

14 marzo 2014: noi... oltre motorola (personalizzazione)


Qualche giorno più tardi, decisi di tornare su una delle caratteristiche del moto g: la possibilità di cambiare la back-cover e sostituirla con 3 tipi differenti di shell che motorola stessa ha realizzato per il suo gioellino.
  • shell, una è quella pre-installata nel telefono in colazione nera: io ne ho acquistata una aggiuntiva in rosso ciliegia;
  • grip shell, sono le shell che proteggono anche i bordi laterali, ed io ho optato per il modello blu royal con bordi verdi;
  • flip shell, coprono anche il display (rendono comunque visibile il LED di notifica, e permettono la telefonata con la flip chiusa), sfruttano il sensore hall per far accendere/spegnere il display quando aperte/chiuse ed hanno un aggancio magnetico: qui ho optato per il giallo.

Inoltre, il dispositivo dava la possibilità (seppur perdendo la garanzia) di sbloccare il bootloader con una semplicità disarmante: una procedura ufficiale fornita direttamente dalla casa produttrice.
Una manna per i modder.

Vista la popolarità crescente del moto g e questa peculiarità, i primi contributi da parte della community non mancarono, come ad esempio Cyanogen, con la sua famosissima MOD.

Nel frattempo anche nel resto del globo tanti appassionati cominciarono a mostrare interesse per il piccoletto: tra test di impermeabilità, il rilascio della google camera con un mio confronto tra software motorola e quello di BigG, e presentazioni sul mercato della variante LTE ed altre versioni particolari, il moto g continuava a tenere vivo l'interesse sulle mosse di mercato di motorola.

27 giugno 2014: motorola vs google... moto g vs google play edition


Ma il moto g aveva una doppia anima: lo stesso dispositivo era stato commercializzato in USA nel programma Play Edition di google. Fondamentalmente si tratta di dispositivi nati per portare avanti la visione stock di Android, gestiti completamente da google ma con qualche funzione esclusiva inserita dai produttori.

Decisi quindi di sbloccare il bootloader del moto g e di trasformarlo nella variante Play Edition. All'epoca non era ancora stato rilasciato l'aggiornamento ad Android 4.4.4 e, infatti, io lo ricevetti con la versione GPe, mentre la variante classica passò prima per la 4.4.3, e solo un mese più tardi si allineò al gemello.

Approfittai del cambio ROM per mostrare le differenze tra i due mondi. E, visto che il moto g era stato commercializzato con due revisioni, sfruttai l'occasione per mostrare le differenze tra i due modelli (come la scocca con la m argentata, ed il rinforzamento nella revB dei tasti fisici invece un poco ballerini nella revA).

27 agosto 2014: modding e pensiero dopo 6 mesi di uso


Era giunta ormai l'estate e avendo maggior tempo a disposizione decisi di intraprendere la via del modding.

Dopo 6 mesi e più di utilizzo ero davvero contento del prodotto e anche degli accessori acquistati a corredo. La community, inoltre, era stata ormai in grado di portare tantissime alternative alle due principali di motorola e google.

Optai per la MoKee, un firmware per me allora sconosciuto, ma che sembrava promettere molto bene. Ed effettivamente fu un'ottima scelta: doppio tap per lo sblocco del display, gestore dei consumi eccellente, tantissime chicche lato software che permettevano di personalizzare ogni aspetto del device.

C'era solo un piccolo problemino: la fotocamera principale non funzionava correttamente. Decisi comunque di tenere per quasi un mese quel firmware, per capire le potenzialità di una ROM aftermarket per un device come il moto g.

Motorola intanto continuava ad aggiornare le proprie applicazioni esclusive per i suoi prodotti, che però non potevano essere utilizzate con i firmware custom.

E mentre gli ingegneri della casa dalla m alata entravano a far parte della squadra di lenovo, visto che si era conclusa la vendita di google all'azienda cinese, io decisi di provare altri firmware custom.

28 ottobre 2014: test di custom firmware aftermarket


Ormai di ROM se ne contavano tantissime, quindi scremai un pochino e provai quelle più famose e quelle in versione più o meno stabile.

L'estate era volta al termine ed era passato circa un anno dalla presentazione mondiale del dispositivo. Motorola aveva immesso sul mercato la seconda generazione del moto g, e google aveva svelato le carte sul prossimo update del robottino verde: Lollipop.

Non era ancora del tutto chiaro se motorola avrebbe aggiornato anche la prima generazione, ma la presenza di una variante Play Edition e una community così forte alle spalle, donavano comunque sicurezza. Il mondo cucinato, però, mi aveva un po' stancato, poiché c'era sempre qualcosa che non funzionava perfettamente (seppur funzioni secondarie), o comunque mi mancava l'esperienza unica ed il tocco che motorola era riuscita a dare al moto g.

Decisi di tornare al firmware stock e, poco dopo, motorola aggiornava tutte le sue applicazioni ammodernandole ai nuovi dettami del material design.

novembre 2014 - febbraio 2015: l'attesa


Ed eccoci arrivati agli ultimi mesi dell'anno: con l'arrivo dell'aggiornamento del tool per l'update firmware del dispositivo si è sciolto ogni dubbio. Il moto g avrebbe ricevuto Lollipop al pari del suo successore (il G 2014), della controparte Play Edition e di tutta la gamma del produttore (anche in Italia!).


Il rollout di lollipop è partito a più mandate in India, Sudamerica ed USA, toccando parte del Nord Europa solo nei primi mesi del nuovo anno (per entrambe le generazioni del dispositivo ed in contemporanea all'arrivo del moto g 2014 versione LTE). Questa fase è durata parecchio tempo, più di quanto preventivato: ci sono stati ritardi per via degli innumerevoli bug presenti nei primi sorgenti distribuiti da google che hanno portato in breve tempo a ben 3 grandi rilasci (5.0, 5.0.1 e 5.0.2).

Nel frattempo, comunque, la versione Play Edition è stata rimossa dal mercato (con anche la probabile chiusura di tale progetto di google), sancendo di fatto meno sicura la roadmap di eventuali futuri aggiornamenti software per il piccoletto della casa dalla m alata (anche se l'update ad Android 5.1 sembrerebbe già dietro l'angolo...).

marzo 2015: lollipop e conclusioni

Il rollout dell'aggiornamento è stato finalmente e definitivamente aperto a tutti gli utenti! E io ne ho approfittato per registrare quello che, probabilmente, sarà -a meno di eventuali occasioni particolari- il mio ultimo video in compagnia del moto g!



Motorola ha fatto davvero un ottimo lavoro: l'update è consigliato perché non solo porta tutte le novità introdotte da google con la nuova versione dell'OS, ma anche perché sono state risolte molte delle piccole noie con cui capitava -raramente- di scontrarsi. Ad esempio è sparito del tutto il problema -che avevo sottolineato- riguardante la gestione della batteria (l'indicatore rimaneva bloccato all'1% nonostante la carica fosse ben più alta). O anche piccoli bug che si potevano verificare qui e lì.

Lollipop ha, però, ancora bisogno di affinamenti, che probabilmente arriveranno con il rilascio della 5.1 (nella speranza che arrivi presto): niente di preoccupante, ma a volte capita che rimanga qualche avviso nelle notifiche che non viene rimosso o altre piccolezze. Le note positive sono decisamente maggiori!

Insomma: ne vale la pena!
Vi riporto le modifiche salienti con una bella carrellata di screenshots:

notifica di aggiornamento, download ed installazione firmware 220.27.1

notifiche/toggle rapidi, grafica nel sistema e finestre di dialogo

display ambient e luminosità adattiva, config. motorola e multiutente

gestione lock-screen, trusted device sostituito con quello di google

smart-lock ha sostituisce il vecchio trusted device, potenziandolo

volumi e avvisi, tanta RAM libera in più e gestore attività

notifiche in lock screen con tempi ricarica e gestione globale notifiche

gestione interruzioni, batteria e risparmio energetico

status bar colorata, google now launcher con widget e applicazioni

applicazioni motorola aggiornate al material design
(fotocamera, migrate, help)

applicazioni motorola più o meno aggiornate al material design
(connect, alert, assist)

applicazioni motorola più o meno aggiornate al material design
(galleria, radio FM, app email separata da gmail)

app di sistema con nuove animazioni e colori
(dialer, telefono, messenger + tastiera)

app di sistema con nuove animazioni e colori
(calcolatrice, contatti, download)

app di sistema con nuove animazioni e colori
(calendario, orologio, gestione SIM)

lollipop 5.0.2 e info sulle versioni kernel e build


La cosa che mi ha stupito di più è stato l'aumento di ben 150MB di RAM liberi! Su 1GB di RAM la cosa si nota parecchio durante l'uso.


Davvero complimenti a motorola!

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Dopo un anno di smanettamenti, confronti, prove e soddisfazioni è giunto il momento di mandare in pensione il moto g, dispositivo che ha guidato la rinascita della casa americana, ormai sotto l'egida di lenovo.

Ho deciso di dare il dispositivo alla mia fidanzata che proviene da un vetusto Sony Xperia U, ormai destinato alla rottamazione...

Esiste una leggenda metropolitana che afferma che un dispositivo che è perfetto nelle mani degli smanettoni, dopo poco tempo diventa inutilizzabile nella mani di chi di tecnologia ne mastica meno.

Bene, questa sarà probabilmente l'ultima prova che dovrà affrontare il piccoletto: tra qualche mese vedremo se sarà ancora all'altezza di quanto dimostrato in questo lungo lungo anno che abbiamo passato insieme ;-)


Vi terrò aggiornati!
A questo punto vi saluto e a presto!