16 marzo 2014

Nessuna idea è semplice quando devi impiantarla nella mente di un'altra persona (cit.)


2014: abbiamo superato in modo indolore, da un anno e qualche mese, l'ipotetica fine del mondo...

Da qualche tempo, ormai, il mondo della tecnologia (specialmente quella legata al mobile, dato che personal computer ed altri settori sono sempre più in crisi) vive le due facce contrapposte della famosa medaglia.
La prima rappresenta l'aspettata, naturale e continua evoluzione dell'hardware, portata avanti con il contagocce dalle case produttrici: ogni 6 mesi circa abbiamo quel megahertz in più nella CPU, quel core in più per la GPU, batterie sempre tecnologicamente ferme da secoli, display sempre più grandi con risoluzioni insensate e mega-pixel delle fotocamere raddoppiati, sulla carta più performanti ma con pochi riscontri nella realtà, per far breccia nei cuori degli appassionati.
L'altra faccia, al contrario, mostra lo stagnante panorama di quella rivoluzione che fatica ad arrivare, o di cui, magari, non ne abbiamo davvero la necessità (anche se questo chiaramente lo si potrà capire solo dopo l'ipotetico arrivo della stessa).

Eppur si muove: i produttori ci provano, e quest'anno sarà l'anno del fitness e dei companion.

Ormai si sa, i telefoni fanno anche il caffè, e quindi?
Quindi è necessario puntare ad altro: dopo averci inculcato la necessità di smart-phone, tablet, smart-camere, smar-tv e chi più ne ha più ne metta, dopo l'abbondanza di app che fanno di tutto, si è finalmente giunti alla conclusione che tutti questi strumenti possono e devono dare qualcosa in più, visto che comunque le piattaforme ormai ci sono e sono mature.
Forse da sole queste cose non bastano? Forse mancano degli anelli di collegamento, delle connessioni che possano in qualche modo trarre il meglio da ogni aggeggio (a volte ridondante) che ci circonda?

Forse è davvero così...

Questi compagnoni hanno cominciato ad affacciarsi timidamente lo scorso anno, ma, tra fallimenti e piccoli successi, sono ancora lontani dalla massa, quella che può decretare davvero il successo, e quindi l'utilità, o l'insuccesso, e quindi l'inutilità, di una tecnologia piuttosto che un'altra.

Il primo settore aggredito è stato quello del fitness, forse perché chi è appassionato o professionista in questo determinato ambito ha la necessità e l'interesse ad investire maggiormente in qualsiasi strumento che possa seguire, indicare e andare a migliorare le prestazioni personali.
Da qui cuffie senza fili, braccialetti, misuratori di ogni tipo: sensori su sensori che tarano, contano, calcolano... Una marea di dati che andranno riversati sulle "vecchie" tecnologie per essere analizzati e archiviati, nonché semplicemente consultati con un minimo di continuità temporale, cosa che i semplici sensori non possono fare.

Il mercato sta virando, poi, anche al car infotainment, l'intrattenimento in auto: servizi aggiuntivi per "migliorare" il nostro tempo anche quando ci spostiamo con la nostra vettura. Ma questo ramo è davvero ancora agli albori...


Vi starete chiedendo il senso di questo mio intervento... Lo scoprirete tra qualche giorno :-)

Se avete seguito gli indizi qui e lì seminati probabilmente avrete buone probabilità di capire già dove voglio andare a parare...


Per ora, quindi, vi saluto e vi do appuntamento a tra qualche giorno per la seconda avventura del 2014!
A presto!