28 marzo 2014

google "chromecast" recensione - ready to cast!


Benvenuti ragazzi: eccovi la mia recensione del Chromecast!

Dopo averlo provato per una settimana in tutte le sue funzioni (vi invito ad andare a vedere l'unboxing e l'articolo dettagliato sul funzionamento) posso tirare le somme su questo prodotto che va ad inserirsi in un mercato in cui, negli anni a venire, si sposterà gran parte della competizione tra i vari produttori di tecnologia.



Internet of Things, l'internet delle cose: se ne parla già da tempo, ma probabilmente può essere considerato ancora come la next big thing del mondo ITC. Sicuramente nel giro di qualche anno sarà parte completamente integrante della nostra vita, ma per adesso, diciamocela tutta, è ancora un gran casotto...

Un giorno, probabilmente, tutti i dispositivi saranno in grado di chiacchierare tra loro via rete, con protocolli standardizzati e collegamenti rapidi e facili anche per l'utente: per ora, però, è ancora (quasi) pura utopia...
Se vogliamo possiamo collegare tra loro cellulari, tablet, TV, PC, il nostro server domestico, o i servizi cloud, senza dimenticarci di home theater, lavatrici e frigoriferi... Ma usare Internet fra gli oggetti non è sempre immediato, o anche creare una semplice rete domestica per condividere contenuti in tutta la casa presuppone conoscenze che alla massa sono ancora oscure...

Certo, esistono soluzioni limitate che funzionano perfettamente, se a dialogare sono dispositivi realizzati dalla stessa casa (chi ha parlato di Apple?); altre soluzioni fanno egregiamente una cosa, ma non quell'altra che proprio ci serviva... e così via.


Google si butta (o ci ritorna?) nella mischia, e propone la sua soluzione: è migliore delle altre? Forse si o forse no. Di sicuro posso dirvi che funziona... e alla grande!
È semplice, veloce, a prova di scimmia: it just works.


Ma cominciamo dall'inizio.
Chomecast è solo l'ultimo arrivato di una serie di soluzioni che hanno provato (e stanno provando) a standardizzare il tutto.

Dapprima il DLNA, poi il Miracast: le due soluzioni sono state negli anni proposte come standard per l'intercomunicazione tra oggetti.



La Digital Living Network Alliance, fondata nel 2003 da Sony e altri, ha proposto una soluzione che necessita la presenza di un componente principale che funge da archivio centrale, il quale distribuisce agli altri oggetti ad esso connessi i flussi video/audio richiesti: è un sistema molto versatile e ormai diffusissimo, ma è macchinoso e non gode di molte funzionalità.

Esso è limitato, infatti, praticamente al solo streaming di musica o video, e poco altro: non permette, ad esempio, il mirroring (duplicazione dello schermo di un dispositivo su di un altro) o l'invio di contenuti tramite apps.



Il Miracast (conosciuto con tantissimi altri nomi che creano solo confusione per l'utente), al contrario, è tutto votato allo streaming!

Promosso dalla Wi-Fi Alliance, esso è un sistema peer-to-peer: tramite Wi-Fi Direct viene creata una connessione tra due oggetti, che devono quindi essere cercati e poi accoppiati. Permette il mirroring e l'invio di contenuti da app.
Ma è ancora giovane, non pienamente supportato (alcuni modelli Android e Windows 8.1), e soffre di lag nell'utilizzo in tempo reale: sconsigliato quindi per giochi o app esose di risorse.



Esistono poi soluzioni strettamente proprietarie, limitate al proprio orticello: AirPlay, ad esempio, tecnologia made in Apple, funziona alla grande, ma solo per i possessori delle varie iThings; essa permette di collegare via Wi-Fi i gadget del mondo della mela.

Il controllo lo ha chi richiede l'azione, ed il destinatario esegue il comando ricevuto: sarà possibile inviare al televisore un contenuto presente sul proprio dispositivo, così da vedere sul grande schermo il flusso condiviso, oppure giocare ad un gioco, tenendo sull'iDevice i controlli/comandi.

A risentirne saranno sia la batteria del device mobile (telefono/tablet che invia i dati al TV), sia un po' la qualità del segnale stesso, data la compressione dovuta al trasferimento wireless.

Comunque la soluzione c'è, funziona ed è ottima per chi ha in casa una Apple TV (109€), obbligatoria per poter riprodurre i contenuti sul grande schermo, accoppiata ad un qualsiasi altro dispositivo pensato da Jobs.



Google prova a fare qualcosa di diverso: da una parte segue la strada tracciata dalla diretta concorrente (Apple) e dall'altra crea una soluzione per certi versi migliore e più interessate, grosso modo aperta, anche se non basata su protocolli standard.

Da un lato, quindi, sposa la filosofia dell'estensibilità via apps (c'è un SDK apposito per sviluppare applicazioni), e non limita l'uso al proprio orticello, ma, anzi, lo allarga ai mondi Android, iOS, PC/Mac/Chromebook (grazie al browser Chrome).

Dall'altro lato non implementa Miracast (come abbiamo visto è un protocollo standard), ma crea una logica tutta sua, che però potenzialmente aggiunge due possibilità (o, forse, sarebbe meglio considerarle come una allargata...) per gli sviluppatori (e quindi poi per l'utente finale): streaming di contenuti via Internet, streaming di contenuti via rete.



La soluzione su cui Google spinge di più è ovviamente lo streaming da Internet.
Perché? Beh, fondamentalmente perché Google ha diversi servizi (soprattutto a pagamento) che girano sul web (YouTube, Play Music, Play Movies, ...) e perché Google è Internet.

Avrete la possibilità di riprodurre sul grande schermo video da YouTube, ascoltare la vostra musica preferita da Play Music (con abbonamento ad All Access), o potrete godervi un bel film (anche in HD) noleggiato o acquistato dal catalogo Play Movies & TV.

Come funziona quindi?
Una volta collegata la pennetta al televisore (via HDMI) e connessa alla vostra rete Wi-Fi domestica (installazione banale e rapidissima), potrete avviare una delle app compatibili con chromecast dal vostro PC/Tablet/Smartphone: scegliere, quindi, il contenuto che vi interessa, e premere il tasto Play. A tutto il resto ci pensa google (leggi l'articolo a riguardo)...

Sarà il chromecast, una volta istruito, a catturare la richiesta, recuperare il flusso voluto e mandare in esecuzione sul televisore lo streaming (il che si traduce in impatto zero sulla batteria del vostro dispositivo mobile, e streaming limitato solo dalla potenza di banda della vostra ADSL/fibra, quindi zero compressione e sicuramente zero lag).


Perché ho parlato di due possibilità per gli sviluppatori/utenti?
Per prima cosa è bene sapere che le applicazioni per chromecast si compongono essenzialmente di due parti: la prima è ciò che appare sul device, la parte di logica che riesce a contattare il chromecast sulla rete locale (device e pennetta devono essere connessi alla stessa rete Wi-Fi per poter comunicare tra loro), e la seconda è la parte applicativa che viene mostrata sul grande schermo e che riproduce il contenuto desiderato.

Ciò significa che, chi implementa la propria applicazione può sia istruire il chromecast su dove andare a recuperare i dati, e sia come gestirli.
Il risultato si traduce nella possibilità di realizzare applicazioni (anche giochi), controllabili dallo smartphone ed eseguiti (completamente o almeno in parte) dalla pennetta.



A questo punto mi posso ricollegare ai due possibili scenari di applicazioni esistenti: la prima tipologia è quella descritta poco fa, cioè la possibilità di creare una app (come tutte quelle realizzate da Google) che dica al chromecast dove andare a reperire il flusso (audio/video) da mandare in esecuzione.
La seconda tipologia di app, invece, fa praticamente la stessa cosa, ma anziché andare a recuperare contenuti su Internet, accederà a quelli presenti sulla rete locale (vi invito a vedere il video che ho realizzato a riguardo), così da poter, ad esempio, mostrare le nostre foto o filmati.

Attenzione: ricordo che in entrambi gli scenari, sarà la pennetta a riprodurre il contenuto, quindi, nel caso di contenuti multimediali, a meno di implementazioni particolari da parte degli sviluppatori, sarà possibile visualizzare solamente ciò che è memorizzato in uno dei formati supportati (.mp3, .mp4, e poco altro): non sarà possibile mandare in esecuzione ad esempio i file .mkv (per ora...: aspettiamo ansiosi futuri update!).
Esistono soluzioni di terze parti che, tramite diversi marchingegni riescono a superare questo limite, ma siamo ancora agli albori.



Ad oggi è possibile contare circa un centinaio tra giochi ed applicazioni per il chromecast, di cui alcune abbastanza costose e la maggior parte ancora un po' acerbe (ma è normale quando si è di fronte ad una nuova piattaforma).

Tra loro, quelle più interessanti per la piattaforma Android e disponibili in Italia sono:
  1. Play Music / Play Movies & TV / YouTube
    chiaramente i servizi Google la fanno da padrone: le applicazioni sono gratuite (ad esclusione delle maggior parte dei contenuti del Play Store ovviamente), sono realizzate molto molto bene e funzionano perfettamente;
  2. Photowall
    un esperimento di Google, permette di condividere sulla televisione delle foto, con la possibilità di aggiungere scritte e colori su di esse prima della condivisione. Una volta condivise tra tutti i partecipanti che conoscono un PIN per entrare nel "muro di foto", il risultato è un mega collage in continuo movimento sul grande schermo.
    Forse poco utile, ma il tutto è realizzato bene (la modifica e condivisione delle foto avviene tramite browser Chrome, dopo una configurazione iniziale via app) nonostante sia ancora in fase di beta;
  3. Plex
    permette la riproduzione di contenuti multimediali presenti sul nostro PC (come i film, anche nei formati non nativamente supportati dal chromecast). Applicazione a pagamento, realizzata bene e abbastanza affidabile;
  4. CastPad
    permette di utilizzare il grande schermo come fosse una lavagna digitale: si disegna sul proprio telefono/tablet, e sul TV appariranno in tempo reale i nostri schizzi. Potrebbe tornare utile per una presentazione durante una riunione o per far giocare i bambini con i colori. Applicazione gratuita;
  5. BubbleUPnP / BubbleUPnP License / (e simili ad essa AllCast, AllCast Premium e CameraCast)
    permette la riproduzione di contenuti multimediali (foto/video/musica) presenti sul nostro dispositivo mobile, nei formati supportati dal chromecast, ed anche di accedere via DLNA ai nostri contenuti presenti (magari) sul PC. L'applicazione è gratuita con pubblicità;
  6. VEVO / Red Bull TV
    come per YouTube, sono due applicazioni che permettono di accedere gratuitamente al loro catalogo di video online. Abbastanza curate sia graficamente che nell'organizzazione dei contenuti (soprattutto Red Bull TV), vi permetteranno di ampliare la possibilità di video riproducibili sulla televisione con un gran numero di contenuti interessanti;
  7. PlayTo Lite / PlayTo Universal
    applicazione che permette lo streaming di contenuti da 150+ siti online, mandando in esecuzione solamente il flusso audio/video ed escludendo tutto il contenuto circostante: pensate tipo a soundcloud.com che permette di ascoltare musica caricata dagli utenti, bene con PlayTo potrete mandare sul TV solamente il flusso audio, eliminando il contorno di testo, immagini e quant'altro che, invece, popola la pagina del noto portale;
  8. GamingCast / TicTacToe / 2048 Cast
    il lato gaming è chiaramente ancora acerbo, ma qualcosa c'è: queste applicazioni sono gratuite, ad eccezione di GamingCast che è a pagamento, e ci permettono di sfidare i nostri amici in giochini classici e intramontabili;
  9. Cast Store
    fintanto che google non si deciderà a gestire meglio la sezione del Play Store dedicata al chromecast, questa app di terze parti permetterà di avere un catalogo sempre aggiornato sulle applicazioni compatibili con la nostra pennetta. L'app è chiaramente gratuita (con pubblicità), ed è essenzialmente un listato di applicazioni che, se selezionate, rimanderanno al Play Store di BigG.


I limiti che si hanno oggi sono sicuramente legati alla momentanea scarsità di applicazioni (l'ecosistema va allargato!). O, piuttosto, il limite può esserci per chi vuole avere sul TV contenuti che vadano oltre i classici film/video piuttosto che allo streaming di musica o dei semplici giochini.


  • Se il vostro desiderio di utilizzo è quello di avere sul grande schermo i contenuti del Google Play, di YouTube, VEVO, e altri cataloghi multimediali, che sicuramente non tarderanno ad arrivare, allora non dovrete farvi scappare questo aggeggiucolo: 35€ veramente ben spesi!
  • Per chi vuole vedere proiettati sul grande schermo solamente i film che ha memorizzati sul proprio computer di casa, se ne stia alla larga: esistono diverse altre soluzioni che funzionano (ad oggi) molto meglio (ma limitate appunto solo a questa funzione o a poco più).
  • Per tutti gli altri, il chromecast è un buon investimento. Perché? Con pochi euro vi portate in casa (anzi ve lo porteranno, visto che per ora si può acquistare solo online da Google o da Amazon) un ottimo dispositivo che per ora può quasi essere considerato poco più di una beta (google ci ha ben abituato a questo ormai), ma che ha una solida base di partenza (i servizi del gigante americano) ed una community di sviluppatori decisamente vasta (3000 già in corsa per realizzare la propria app per la TV) che non tarderà a portare la propria idea sul vostro televisore.


Se dovessi conferire un voto a questo dispositivo, beh penso che si attesterebbe tra l'8 ed il 9 sia per qualità (più che buona), prezzo (economico), usabilità (a prova di scimmia) e funzionalità (in aumento e, quelle che ci sono, sono comode e piacevoli da usare), sia per quanto descritto poc'anzi.

Vi lascio ora alla video recensione:



Prima di salutarvi vi segnalo qualche link utile:

Sito ufficiale - Google Chromecast
Configurazione via PC - Software da installare sul PC per la configurazione
Google Play Store - Chromecast App/Android per la configurazione
Apple Store - Chromecast App/iOS per la configurazione
F.A.Q. - Aiuto - Supporto


E per concludere, cosa dicono di lui in Italia?
A dir la verità ben poco, ancora non ci sono molte recensioni in circolazione:

E nel mondo?
Nota: diverse delle seguenti recensioni andrebbero riviste (aumentando probabilmente i voti finali), considerando che esse sono basate per lo più sullo stato dell'arte all'estate scorsa, al tempo della commercializzazione in USA, quando non erano ancora esistenti le applicazioni di terze parti:


Spero che questa mia serie di articoli vi sia stata utile a capire cosa è e come funziona, cosa non è ma ciò che permette di fare il chromecast.

A presto!