8 luglio 2014

Secondo me lo rompo questo pistolino! (cit.)


Bentornati!

Dopo avervi annoiato con l'interminabile post riguardante il Google I/O ed il futuro dell'ecosistema di BigG, voglio tornare a concentrarmi su quello che è presente sotto la mia lente di ingrandimento.

Questa volta di carne al fuoco ce n'è parecchia, visto che ho da raccontarvi qualcosa per ognuno dei dispositivi fin qui presi in esame.
Anche questo articolo fa perciò parte della serie after the buzz (vedi puntata precedente).

Si parte!

Ricollegandomi all'ampliamento dell'ecosistema del robottino verde, non posso che iniziare dalla diretta concorrenza, cioè dal pebble steel (recensione).



Anche questo mese la piattaforma pebble ha avuto un update sia lato firmware (arrivando alla versione 2.3.0) sia lato apps per Android e per iOS.

Tra le novità più importanti troviamo la possibilità di passare velocemente tra le notifiche sul pebble (nel caso di testi lunghi) ed i soliti fix a bug riguardanti la connettività, anche se, forse, di lavoro da fare ancora ce n'è, poiché ho notato qualche disconnessione di troppo...

Per quanto riguarda l'app, la novità più grande è il riconoscimento (finalmente?) della tipologia del nostro pebble: se abbiamo lo steel vi sarà rappresentato proprio questo device, in caso contrario vi sarà la figura del pebble classico. Niente di fondamentale, ovvio, ma finora non mi era del tutto chiaro il perché di una assenza del genere (vista la banalità della stessa).


Ma tra le novità più succose, per lo meno riguardanti quella che è la longevità di un prodotto come uno smart-watch, troviamo la partnership con un'altra casa produttrice di wearable: misfit.
Pebble sta lottando per rimanere a galla in questo segmento del mercato che presto diventerà molto affollato vista la discesa in campo di google con la sua piattaforma androidwear, di cui vi ho parlato nel precedente post.

I primi concorrenti sono già in vendita anche in Italia (addirittura!) e sono realizzati da LG e Samsung, mentre per il moto 360 occorrerà aspettare ancora un po'. Ed i prezzi sono abbastanza concorrenziali: 199€ per i prodotti delle case sudcoreane.
I materiali di questi due device sono comparabili al pebble classico, che è in vendita ad un prezzo inferiore, invece il moto 360 (realizzato in materiali decisamente più pregiati) rivaleggerà con lo steel.


Si parla di ecosistemi completamente differenti: lo steel (ed in generale pebble) è compatibile sia con iOS che con Android (ed in futuro magari anche con altri OS), mentre i prodotti che si affidano alla piattaforma di BigG chiaramente funzionano solamente se abbinati ad un device Android.

Inoltre l'approccio stesso è completamente differente: un device androidwear vive in simbiosi con il nostro smart-phone (cosa non vara per pebble), ed inoltre è un sistema anche di input (la nostra voce ed il touch-screen) oltre che di output (mostrare tutte le notifiche).
È vero che molte delle cose che possono essere fatte con un G Watch od un Gear Live possono essere eseguite anche tramite un pebble (ad esempio se proprio lo voleste, potreste addirittura digitare del testo), ma il livello di integrazione è differente.

Rimaniamo in attesa di capire gli sviluppi: certo è che dove google allunga la mano lascia poca strada alla concorrenza (anche se per ora le principali recensioni sui due primi android-wear-gingillini non sono state molto generose), e l'ecosistema pebble, anche se diffuso, è comunque già ad oggi di nicchia.



Rimanendo in tema Google I/O, integrazione e aggiornamenti, anche il chromecast (recensione) riceverà presto un update che permetterà il mirroring dello schermo del nostro smart-phone/tablet sulla televisione.

Inizialmente non tutti i device saranno supportati, questo perché la comunicazione utilizza un protocollo proprietario di google, realizzato appositamente per eliminare le latenze di comunicazione che finora erano presenti e che avevano impedito il rilascio di tale funzionalità.
Speriamo solo che non ci voglia un'eternità per l'ampliamento del supporto...

Ad ogni modo, con l'arrivo dell'androidtv, il casting sarà integrato anche in questa piattaforma, e sarà da capire come androidtv e chromecast continueranno a coesistere: sono rivolte ad un pubblico differente, ma nulla vieta la creazione di un piccolo set-top-box con la piattaforma androidtv che elimini del tutto l'utilità di un chromecast.

Con il rilascio di Android L, chromecast riceverà una feature molto interessante: sarà possibile effettuare il pairing tra dispositivo mobile e chromecast senza dover essere connessi sotto la stessa rete WiFi, il che significa che non dovremo più dare la nostra password di rete a tutti quelli che vogliono stremmare sul nostro TV.

La tecnologia utilizzata sarà quella degli ultrasuoni, non udibili dall'orecchio umano, ma intercettabili dai dispositivi.


Intanto rimanendo con i piedi per terra (o, per lo meno, per non volare troppo nei mesi futuri), Deezer ha annunciato il supporto per la propria applicazione alla pennetta made in google: il che significa che anche i possessori di un abbonamento al diffuso servizio di streaming musicale potranno ascoltare la propria playlist sul televisore.

E se foste interessati a sfruttare ancor di più il chromecast come piattaforma di gioco, non preoccupatevi: presto arriveranno interessanti giochini che accoppieranno smart-phone e chiavetta per ricreare modalità di interazione simili a quelle della consolle Nintendo wii.



Cambiando discorso, ma rimanendo sempre in casa Android, negli ultimi tempi, come ricorderete, ho trasformato il moto g (recensione) in un device Google Play Edition installando il firmware google pensato per il device di motorola.

In questi giorni è arrivato anche l'aggiornamento all'ultima versione disponibile del robottino verde, la 4.4.4 (a partire direttamente dalla 4.4.2). Non ci sono particolari novità rispetto alla vecchia versione, visto che principalmente si tratta di bug fixes e patch di sicurezza.
Ancora sconosciuta, invece, la data di rilascio della versione 4.4.4 personalizzata da motorola per il moto g: in India il rollout è cominciato, in Europa arriverà nelle prossime settimane!


Prima di passare all'ultimo dispositivo in esame, e rimanendo in tema personalizzazione, voglio anticiparvi che forse nei prossimi giorni avrò la possibilità di provare un gingillino che fa della personalizzazione il motivo stesso della sua esistenza.
Ma non voglio anticiparvi nulla, visto che al momento non ho molte certezze.



Una volta intrapreso il discorso personalizzazione, non posso far altro che continuare sul tema e parlarvi di jolla (recensione) e delle altre metà (recensione).
Qui le chiacchiere si diramano vicendevolmente, sia rimanendo in ambito jolla, appunto, sia allargando il discorso al robottino verde (e ritornando nuovamente all'articolo pubblicato recentemente circa i livelli di customizzazione in Android).


Smarco subito quest'ultimo punto, riportandovi la notizia che jolla è riuscita finalmente a rilasciare, almeno in versione alpha, la prima release del suo launcher per Android: in pratica si tratta di un custom launcher (come tanti altri, ad esempio Nova oppure GO!) che ricrea l'esperienza Sailfish OS (gesture, disposizione delle schermate, etc) in Android.

Al momento non sono riuscito a rientrare nella lista degli "invitati" alla prova (600 selezionati su 13.000 richieste), ma con l'arrivo della versione beta potrò mettere le zampe sul pezzo... Aspettatevi qualcosa al riguardo!

Continuano gli sviluppi per le ROM che jolla sta realizzando e che potranno essere flashate su alcuni dispositivi Android: esse sono pensate per avere un'idea più completa del funzionamento di Sailfish OS, rispetto al solo launcher.


Insomma per gli smanettoni di possibilità ce ne sono tante. E si estendono, ovviamente, anche allo jolla phone!
Tanto per cominciare nei prossimi giorni arriverà un nuovo update di sistema (il #8), ed anche qui aspettatevi qualcosa al riguardo a tempo debito.

Se avete difficoltà a connettervi al vostro jolla su distro linux, potrebbe interessarvi qualche trucchetto in merito... Dopodiché, se amate rendere sempre più personale il vostro device, i seguenti prodotti pensati per proteggere e differenziare il telefonino di jolla saranno sicuramente di vostro gradimento:

A seguire due video sull'avanzamento dei lavori per le altre metà con display posteriori:


OLED



E-Ink


Bene, dopo questa carrellata di novità non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento presto con la prossima tappa del nostro viaggio nel mondo della tecnologia!

A presto!